Sì, lo so che sto trascurando il sito ed è da parecchio che non pubblico un articolo. Il fatto è che sto incontrando svariate difficoltà nella mia vita privata e sono costretto a tralasciare alcuni aspetti di questa mia passione.
Tuttavia sto continuando a lavorare sulle opere, proseguendo nella scrittura. “Il crepuscolo degli dèi – Vol.1” è pronto e finito, ma sto cercando un agente (difficilissimo).
Nell’attesa mi sto portando avanti con la stesura del primo volume autoconclusivo sui Taumaturghi.
Visto che siamo in argomento, volevo rendervi partecipi di questa mia esperienza e relative scoperte. Durante la ricerca di un agente, sono venuto al corrente dei loro parametri di interesse, cosa serve per essere considerati per la rappresentanza.
Ovviamente questi elementi sono determinati da cosa ricercano le case editrici, che a loro volta dipendono dalla domanda dei lettori. Tradotto in parole povere: quello che vende di più.
Dunque sono finito dal romanticissimo “dipende dalla validità dell’opera“, alla realismo “conta dal prodotto che offri e quanto può vendere“.
Non vi nasconderò che sto trovando difficoltà quasi insormontabili, soprattutto dovuto a un genere che non interessa la medio-grande editoria, ovvero il fantasy per adulti che io scrivo. Le risposte che ho ricevuto finora sono state negative in maniera lapidaria, senza nemmeno valutare l’opera. A quanto pare l’unico fantasy contemplato (commercialmente parlando) nel nostro paese è lo Young Adult. Basta. Qualche volta anche il fantasy per bambini.
Va da sé che il mio genere, indipendentemente dal sottogenere, non viene considerato perché si rivolge a un pubblico adulto. Un pubblico che non porta soldi all’editore (per questo genere).
Oltre a questa bella tegolata sul cranio, ho scoperto che per essere considerati, gli agenti e gli editori guardano la persona, molto più dell’opera. Nel senso che si viene valutati sulla base dei follower sui social (soprattutto Instagram) e persino dal numero di recensioni presenti sulle opere precedenti, su Amazon soprattutto.
Dal punto di vista pragmatico comprendo questa visione, si tratta di aziende che mirano a fare il fatturato e vogliono garantirsi almeno quel minimo di vendite per rientrare nei loro costi. Tuttavia avvilisce chi, come me, scrive per passione nel desiderio di farsi strada con le proprie opere e non per il tempo passato sui social e il numero di post pubblicati.
Ho sempre preferito passare il mio tempo a disposizione, tra lavoro, famiglia e altre necessità, sulla scrittura e questo purtroppo ripaga poco.
Continuerò a scrivere, sia chiaro. Se non avrò futuro nella medio-grande editoria, continuerò a pubblicare nella piccola. Tuttavia ho compreso quanto ciascuno di voi sia fondamentale. Sì, siete fondamentali. Siete voi lettori a determinare il mercato, decidendo ciò che gli editori cercano.
Inoltre è importantissimo che seguiate i vostri autori preferiti sui social e che lasciate quante più recensioni possibili. Proprio come vi scrissi tempo fa in questo articolo. Recuperatelo se volete.
Detto questo, penso di poter chiudere qui, mi sono dilungato anche troppo. Grazie come sempre per la vostra pazienza e il vostro interesse. Restate insieme a me e torneremo a viaggiare nei mondi dell’Aetermundi.
Grazie!